Lenti oftalmiche

Generalità

Per visione da vicino si intende quella che viene svolta tra i 5 ed i 25 cm.; per tale impegno il nostro sistema visivo deve esercitare una accomodazione. E' evidente che il progredire dell'età, e quindi della presbiopia, limita tali possibilità ed è pertanto necessario apportare, con una lente oftalmica, quanto la modificazione del cristallino non riesce più a dare.

Caratteristiche delle lenti progressive

Le lenti progressive presentano due zone funzionali, una per la visione per lontano (oltre i 5 metri) ed una per quella da vicino (40-33 centimetri); queste due porzioni di lente sono unite da un settore di transizione detto canale di progressione, in cui la potenza della lente cresce dall'alto verso il basso per arrivare al valore del potere per vicino. Questa parte di lente viene utilizzata per la visione a distanze intermedie cioè da 40 cm. A 5 metri. Queste lenti, rispetto ad altre soluzioni ottiche (lenti monofocali, bifocali, trifocali), presentano quindi porzioni di lente tali da consentire la visione nitida a tutte le distanze; oltre a questo pregio, e ad altri di natura ottica, non presentano l'antiestetica linea di separazione presente nelle lenti bifocali e trifocali. Come ogni altra cosa di questo mondo, accanto ai numerosi pregi, presentano certi condizionamenti legati a quelle che vengono chiamate zone non funzionali, cioè le zone periferiche, al canale di progressione, nelle quali la qualità dalla visione non è perfetta a causa delle aberrazioni. Dobbiamo far presente che molte limitazioni sono in fase di soluzione e sempre di più si sta cercando di fare per riuscire a rendere la lente progressiva di facile utilizzo. E' comunque fuori dubbio che tutti i problemi non potranno essere risolti, molto continuerà a dipendere dalla corretta selezione dei pazienti, da un corretto montaggio e centratura di queste lenti, nonché da una corretta informazione di quali sono i passi importanti per il raggiungimento dell'adattamento ed il corretto utilizzo delle lenti.

Indicazioni all'uso di lenti progressive

Molte sono le situazioni nelle quali l'uso delle lenti progressive non è indicato, o comunque richiede particolari attenzioni e lunghi periodi di adattamento; le situazioni meno favorevoli sono:

  • astigmatismi elevati, soprattutto se obliqui,

  • disturbi dell'equilibrio (labirintite, vertigini, stati ipertensivi ed ipotensivi),

  • necessità di un ampio campo di visione, sia nella zona per lontano che per vicino,

  • adattamento all'uso di bifocali o trifocali,

  • ametropi non adatti per ragioni fisiologiche e psicologiche,

  • soggetti che presentano astigmatismi diversi per lontano rispetto a vicino,

  • ametropi con handicap fisici che non riescono a controllare la postura,

  • differenze significative di correzione tra i due occhi,

  • soggetti che mal si adattano ai cambiamenti di prescrizione, se non addirittura alla forma dell'occhiale,

  • diversa addizione nei due occhi.

Va comunque sottolineato che il periodo di adattamento è circa 10/15 giorni, in tale periodo è opportuno regolarsi secondo le indicazioni del professionista; comunque alcune regole guida, per l'utilizzo di tali lenti, possono essere:

  • ruotare la testa anzichè gli occhi per osservare oggetti lateralmente,

  • evitare di reclinare la testa indietro per la visione a distanza e non abbassare la testa per la visione per vicino,

  • abituarsi, per la lettura, a ruotare gli occhi verso il basso più del naturale, ciò al fine di superare il canale di progressione; tale situazione è un limite ineliminabile delle lenti progressive,

  • tollerare nei primi giorni una sensazione di disorientamento spaziale. Tale problema sarà sempre meno avvertito con il passare dei giorni fino a recedere, nella peggiore dell'ipotesi, nel giro di qualche settimana.

Candidati ideali per questo tipo di lenti sono:

  • il giovane presbite che lamenta i primi problemi per la visione prossima,

  • i miopi non elevati, non abituati a togliersi gli occhiali per vicino,

  • l'afachico corretto con lenti a contatto o lo pseudo fachico,

  • i soggetti che per motivi estetici non accettano il bifocale,

  • i soggetti con necessità visive a medie distanze (50/90 cm).

Conclusioni

La percentuale di successi ottenuti con l'uso di queste lenti è andata sempre più aumentando nel corso degli anni, al punto da poter considerare questo ausilio visivo una realtà ormai irrinunciabile per i presbiti che ne fanno uso. Viene spontanea la domanda se, dal punto di vista tecnico, ancora qualcosa potrà essere fatto per renderle di più facile utilizzo. La risposta è affermativa, lo sviluppo tecnologico ha permesso non solo di ottimizzare la superficie anteriore della lente (la superficie progressiva), ma anche quella posteriore. Realtà sono inoltre lenti progressive realizzate con materiali fotocromatici o in policarbonato. Sarà sicuramente dell'immediato futuro la lente che verrà ottimizzata portatore per portatore, cioè una lente personalizzata. Presente è comunque l'ottimizzazione di tutta una serie di sistemi elettronici per il rilevamento dei parametri necessari per il corretto montaggio, l'affidabilità delle mole computerizzate per la lavorazione delle lenti stesse e la loro centratura; ciò comunque non potrà mai far prescindere dalla necessità di una grande conoscenza di queste lenti, da parte del professionista proposto sia alla scelta del tipo più idoneo per quel portatore che al suo montaggio.